“Audentes Fortuna iuvat”: la fortuna aiuta gli audaci

Se vuoi essere felice, riduci ogni scusa e fai il primo passo: fallisce solo chi non tenta.

Il timore dell’ignoto e dell’incertezza fanno parte dell’uomo. Ignoto potrebbe significare “pericolo” e il pericolo è contrario alle regole della sopravvivenza. La comfort zone ci fa stare più tranquilli: e alcuni fanno l’errore di pensare che “comfort zone” significhi “felicità”. Certo che no! Per “comfort” in questo caso si intende soltanto una condizione che ci fa sentire protetti perché è ben conosciuta, non perché necessariamente ci renda felici.

Facciamo un esempio: un lavoro che non piace né soddisfa. Qualunque persona da fuori potrebbe dare un consiglio del tipo: “Perché non ti licenzi? Potresti trovare un lavoro migliore e con uno stipendio migliore“. Il ragionamento ha sempre senso, a qualsiasi età, ma c’è una cosa che spesso fa paura, nei consigli: il condizionale.

Una risposta standard può essere: “Certo che si può trovare di meglio, ma se mi andasse male? Vero è che non sto bene, ma prendo lo stipendio, mi accontento“.

Lo stesso accade per qualsiasi altra condizione, che sia cambiare un corso di laurea, aprire un business, lasciare un partner che non amiamo più. L’abitudine a una vita conosciuta, che non è il bene, ma che spesso – sbagliando – non consideriamo neppure il “male”. Per l’appunto: un qualcosa che basta per accontentarci.

Ho però una notizia. La vita è una, la certezza è che moriremo tutti. Non pensi che valga la pena di viverla appieno, o per lo meno di tentare la felicità? C’è persino chi dice che la felicità stessa consista nella continua ricerca del meglio, e che accontentarsi sia l’unico antagonista, ancor più del fallimento!

Qualche testardo si chiederà, ancora: “La fai così facile! E se andasse male?“. Dunque sarò più chiara e concisa: e se andasse bene?

Il biglietto della lotteria

C’è una barzelletta molto famosa che voglio proporvi.

Ciro va da San Gennaro e gli chiede: “San Gennaro se mi fai vincere 50.000 euro alla lotteria ti prometto che 5.000 ne darò alla tua chiesa”.
Dopo un po’ Ciro torna da San Gennaro egli chiede: “Se mi fai vincere 100.000€ ti prometto che 10.000 ne darò alla tua chiesa”.
Dopo un po’ Ciro torna da San Gennaro e gli chiede: “se mi fai vincere 200.000€ io ti prometto che 50.000 ne darò alla tua chiesa”.
Uscendo dalla chiesa Ciro sente una voce: “Ciro, Ciro, sono San Gennaro e volevo dirti che i soldi te li faccio pure vincere però tu deciditi almeno a comprare il biglietto!”

Questa barzelletta, tempo fa, fu una sorta di illuminazione per me: più che ridere, mi ha fatto riflettere. Non si può vincere alla lotteria se non si compra il biglietto. Non si combina mai nulla, se non si tenta neppure il primo passo. La “fortuna” può assecondarci solo se le diamo l’occasione. Come può aiutarci, se noi stessi non ci mettiamo in gioco?

Tornando all’esempio precedente: sì, trovare un nuovo lavoro può essere complesso: ma, se fai un tentativo, hai una possibilità di migliorare. Se resti al tuo posto, stai certo al cento per cento che non avrai nemmeno quella possibilità! La vita non è mai una certezza; soltanto chi ha il coraggio di buttarsi si regala una chance di viverla appieno, cercando di realizzare i suoi sogni, oppure in cerca di una situazione migliore.

Il primo giorno!

Aiutati, che Dio ti aiuta

Un proverbio che trovo splendido, e non serve essere cristiani per darle un significato. Nessuno verrà a salvarti, né ti darà una vita migliore, né realizzerà il tuo sogno, se non sarai tu a farlo: la fortuna avrà la possibilità di aiutarti solo se tu stesso ti dai la prima spinta.

One day or day one

Un giorno oppure il primo giorno“. In inglese rende molto di più, il concetto è semplice: oggi può essere il primo giorno, quello in cui ti darai la spinta, oppure una semplice mattina in cui ti svegli, guardi il soffitto e pensi che prima o poi, un giorno, forse lo farai…

Lo stesso vale per qualsiasi cosa. Oggi può essere il giorno in cui ti deciderai ad andare da uno psicologo; a superare l’orgoglio e richiamare l’amico con cui hai litigato; a provarci con un ragazzo che ti piace; a cominciare a studiare per quell’esame che ti fa paura, o aprire il tuo canale YouTube.

Ricorda sempre: un rimorso è sempre meglio di un rimpianto. Aggiungo: un “fallimento” – una parola che per me non ha mai un’accezione negativa – è sempre, sempre, sempre meglio di un rimpianto. Niente può assicurare che vada bene. Ma potrai dirti che almeno ci hai provato, che hai dato tutto te stesso… e anche, nel caso, che hai imparato dall’errore e potrai cercare una soluzione alternativa.

Il che è meglio del rimorso che perseguita, il pensiero angosciante del “se ci avessi almeno provato? Come potrei stare ora?”.

Tieni bene a mente la locuzione latina di Virgilio, nell’Eneide.

Audentes fortuna iuvat.

“La fortuna aiuta gli audaci”


Pensa a qualcosa che vorresti fare da tempo, o che ti spaventa al pensiero di fare; a qualcosa che vorresti cambiare, a un sogno che hai seppellito nel cassetto, perché pensavi irrealizzabile. Nella vita esistono più soluzioni che problemi. Rifletti su come potresti realizzarla, anche nelle soluzioni più disparate, e anche al perché potrebbe in passato averti spaventato. Esci dalla comfort zone. Abbi il coraggio di dare alla dea Fortuna una possibilità di aiutarti.


Ci vediamo lunedì prossimo con un nuovo articolo di questa rubrica!

jojo
Author: jojo

Studentessa di Lettere Moderne, giovane e curiosa, con una passione per il giornalismo attivo. Tra i fondatori del blog. Instagram: @gginger.jojo