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Dentro la comunità lgbt+ non siamo tutti uguali

La gerarchizzazione che non tutti conoscono

Molte persone trovano negli spazi lgbtq+, sia online che fisici, una seconda casa, un posto in cui sentirsi accettati, ma non è così per tutti.

Nella comunità si è andata sempre più creando una gerarchizzazione in cui alcune categorie – nella rappresentazione e nei diritti – vengono preferite. Sicuramente in cima alla piramide vi sono gli uomini bianchi gay, i quali spesso rappresentano l’immagine della comunità sia nei media che nell’acquisizione dei diritti.

Nell’immaginario collettivo se si pensa alla comunità lgbtq+ si pensa ad un uomo gay, probabilmente bianco, questo perché sono sicuramente i più presenti nei media, ma questa gerarchizzazione non solo lede alla comunità stessa nella sua interezza, ma anche ad alcuni gruppi di individui che subiscono una doppia, tripla o quadrupla discriminazione.

Intersezionalità e discriminazione

L’intersezionalità è un termine proposto nel 1989 dall’attivista statunitense Kimberlé Crenshaw per descrivere la sovrapposizione di diverse identità sociali e le relative possibili particolari discriminazioni, oppressioni, o dominazioni. Per fare un esempio, una donna lesbica nera sarà discriminata perché donna, perché omosessuale e perché nera, anche da persone che sono loro stesse oppresse. 

Una causa che lotta contro la disciminazione è intrecciata a decine di altre cause e per essere veramente inclusivi bisogna riconoscere che vi sono persone discriminate non solo per il proprio orientamento sessuale ma anche per il colore della loro pelle, il loro sesso, per una disabilità fisica o mentale e per la loro identità. Questo implica che anche all’interno della comunità lgbtq+ ci saranno persone più discriminate di altre e spesso anche gli spazi lgbtq+ non sono accoglienti per queste persone.

Per anni il ruolo delle persone transessuali nere nella liberazione per i diritti omosessuali è stato cancellato dalla stessa comunità e ancora oggi vi sono episodi di razzismo, anche se subdoli.

Il patriarcato, ad esempio, nella comunità lgbtq+ è ancora molto presente: infatti le persone di sesso maschile sono “preferite” e avvantaggiate, così come lo sono le persone cisgender, soprattutto nei media tradizionali. Basti pensare come il termine gay stia diventando sempre più normalizzato, mentre il termine lesbica ad alcuni pare ancora un insulto, nonostante sia un normale termine di identificazione di una sessualità.

Anche le donne bianche nel loro femminismo spesso si scordano di includere le donne nere o comunque non bianche in un fenomeno che è stato definito “white feminism” (femminismo bianco), una forma di lotta per i diritti delle donne che non considera minimamente le donne che sono anche razzialmente discriminate.

Non si possono considerare i diritti della comunità lgbtq+ separati dal femminismo, dalla lotta contro il razzismo o l’abilismo, perché ci saranno sempre persone appartenenti alla comunità che sono anche donne o nere o disabili o neurodivergenti.

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Bifobia: l’odio per i bisessuali

La bifobia è l’odio rivolto verso le persone bisessuali e principalmente si basa su stereotipi negativi che si hanno sulle persone di questo orientamento. La bifobia non è molto conosciuta e a tratti sottovalutata.

I bisessuali sono spesso discriminati dagli etero per essere troppo poco etero e dai gay per essere troppo poco gay; la discriminazione arriva anche dagli stessi partner, specialmente nel caso delle donne, che sessualizzano l’orientamento bisessuale.

La bifobia è un mostro sconosciuto: si pensa in primis all’omofobia e la bifobia viene lasciata in un angolo, dimenticata. I bisessuali in questo modo vengono spinti a nascondersi e non si sentono accettati né negli spazi lgbtq+ né dagli etero.

Frasi come “i bisessuali sono sempre dei traditori” o “scegli e basta cosa preferisci” sono spesso usate dalle persone, anche senza un vero intento discriminatorio, ma che sono effettivamente episodi di bifobia. Tantissime donne bisessuali dopo aver fatto coming out, si sono sentite dire da partner maschi di fare una cosa a tre con altre donne, come se questa fosse una risposta normale.

Inoltre, spesso, le donne bisessuali, se si trovano in una relazione con un uomo, vengono considerate etero, cancellando completamente la loro bisessualità; gli uomini bisessuali, invece, sembrano quasi non esistere, questo perché vengono spesso spinti a nascondersi dai mille pregiudizi che l’attrazione per altri uomini porta: gli uomini bisessuali vengono definiti “uomini solo in parte”, perché, per qualche motivo, il fatto che siano attratti anche dagli uomini ferisce la loro mascolinità e spesso sono anche rifiutati dagli uomini gay.

Durante questo mese del pride, in particolare online, la bifobia è dilagata: bastava aprire i social per vedere qualcuno, anche interno alla comunità stessa, denigrare in qualche modo i bisessuali.

Ma quanto è estesa questa forma di discriminazione?

 

Bifobia online

Abbiamo raccolto testimonianze sui social di bifobia, eccone alcune qui di seguito:


Ditemi perché ho dipinto questo l’altra sera


(i bisessuali) vogliono attirare l’attenzione su se stessi come al solito, anche se hanno un fidanzato gamer, quindi non possono capire le canzoni saffiche.


“sono entrambi bisessuali” a me sembra una relazione etero


Le donne bisessuali sono oppressori delle lesbiche, e sono omofobe verso di noi, ci superano di numero ma in qualche modo siamo noi il problema?

Non nominano neanche il fatto che costringono le lesbiche a dormire con gli uomini. Vi comportate come se le lesbiche avessero il potere di opprimervi e rifiutate di prendervi le vostre responsabilità. Avete il potere di opprimere le lesbiche e come una comunità si manipolate e abusate con l’omofobia e la misoginia e la lesbofobia.

“Problematico” vs un’oppressione vera e propria. Molti usano il termine bifobia quando intendono l’eterofobia. Non vi comportate mai così con gli uomini perche siete incentrati sugli uomini


“qualcuno che realizza che è una lesbica è causa di celebrazione, mentre qualcuno che realizza che non lo è, non lo è?”

Beh… sì! Vuoi che io gioisca perchè ti piacciono gli uomini anche se non sei un uomo, vallo a dire alla tua famiglia vediamo se ne sono entusiasti


Si! Le donne cisgender bisessuali sono le più pericolose verso le lesbiche


(le donne bisessuali) ci feticizzano (le lesbiche) quasi quanto gli uomini etero.



Transfobia e la “teoria del gender”

Le persone transessuali sono state viste per tantissimo tempo in maniera negativa, venendo rappresentati come mostri con l’AIDS nella tv o come “uomini in calze a rete”; anche in tempi recenti i pregiudizi sulle persone transessuali non si sono certamente placati: dal misgendering (usare i pronomi sbagliati) a vere e proprie assunzioni discriminatorie. A marzo di quest’anno il leghista Samuele Piscina – commentando scontri tra manifestanti dei centri sociali e la polizia di qualche giorno prima – riferì che “in via Mosso c’erano transessuali che sputavano sangue infetto alle forze dell’ordine”; ciò era ovviamente falso e un deliberato attacco alle persone transessuali, pieno di odio e pregiudizi.

L’Italia è non a caso il paese con maggior numero di vittime di transfobia in Europa, solo nel 2022 ci sono state 381 vittime.

Quante volte leggiamo che gli uomini trans non son veri uomini perché “non hanno il pene” o che le donne trans non sono vere donne perché “non possono avere figli”, quando ci sono tantissime donne biologiche che sono sterili.

La “teoria del gender” è un neologismo creato negli anni ’90 per riferirsi in modo critico agli studi sul gender, ritenuti un complotto contro la famiglia tradizionale e l’ordine naturale dato da Dio. Il movimento anti-gender è antifemminista e contro i diritti LGBTQ+ e collabora con diversi centri di terapia di conversione, pratica dannosa e per niente etica.

Oggi molti conservatori utilizzano la parola gender come un qualcosa di negativo, criticando l’uso dei pronomi (senza rendersene conto che anche loro ne fanno uso) e negando che ci sia una differenza tra genere e sesso (differenza che è confermata da medici e scienziati https://www.coe.int/en/web/gender-matters/sex-and-gender).

La diffusione dell’ “agenda gender” metterebbe sottosopra tutti i ruoli “naturalmente” imposti e negherebbe tutto ciò che gli ultra-cattolici e i conservatori professano.

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LGB alliance

Le persone transessuali vengono discriminate in maniera violenta anche dalla stessa comunità lgbtq+. In particolare nel 2019 nel Regno Unito si è formato il movimento LGB che nel 2021 è anche diventato un ente di beneficenza.

Il movimento LGB porta avanti i diritti delle persone lesbiche, gay e bisessuali, tagliando completamente fuori le persone transessuali o chiunque non faccia parte di queste categorie

Il loro sito parla esplicitamente di come il sesso sia binario e deciso alla nascita ed in più recentemente si sono battuti affinché in Inghilterra venissero bandite le terapie di conversione del sesso negli adolescenti.

Tuttavia, specificano che loro non sono assolutamente anti-transessuali, ma che percepiscono le loro lotte  e li supportano, nonostante nei loro tweet e con le loro azioni dimostrano il contrario.

“Supportiamo completamente le persone trans e le loro battaglie per la dignità, il rispetto e una vita priva di bigotteria e paura. Crediano che le priorità e i problemi delle persone attratte dallo stesso sesso (omosessuali o bisessuali) sono diverse da quelle delle persone trans e quindi, con un gran numero di organizzazioni che si concentrano sui diritti delle persone transessuali, la nostra si concentra sulle lesbiche, gli uomini gay e le persone bisessuali”


Il movimento LGB dice di supportare completamente le persone transessuali, ma poi combattono attivamente con petizioni per evitare che le gli adolescenti che vogliano cambiare sesso abbiano accesso ai medicinali adatti.

“siamo molto disturbati dall’annuncio della NHS per il quale gli ormoni per cambiare sesso possano essere prescitti a bambini dai 15 anni. Recentemente aveva affermato di aver bloccato la prescrizione dei bloccanti della pubertà perchè avevano scarse ricerche alle spalle e avevano concluso che le medicine non erano sicure nè avevano effetto. Gli adolescenti angosciati dal sesso del loro corpo hanno bisogno di cure basate sui fatti e una terapia neutrale, espera e compassionevole”


“domani il parlamento dibatterà di nuovo sul proibire le pratiche di cambiamento di sesso. Nella nostra visione, queste pratiche sono una minaccia alla salute di adolescenti LGB. Sollecitate il vostro ministro a proteggere i giovani LGB e a bandire le pratiche”

Il movimento LGB, quindi, spinge per impedire agli adolescenti il cambio di sesso perché “dannoso per la propria salute”, senza neanche per un secondo pensare alla vera e propria salute di questi giovani, i quali devono convivere con la disforia di genere (disturbo depressivo che si sviluppa in un individuo quando non si riconosce nel proprio genere) ogni giorno, la quale può portare anche a comportamenti autolesionistici.


“Vasil Vasilev dell’Alleanza LGB della Bulgaria spiega perchè “non-binary” è l’opposto delle vittorie ottenute dalle lesbiche, dai gay e dai bisessuali. ‘Quando un uomo che è più femminile dice di non essere un uomo, dice le stesse esatte cose che dicono gli omofobi’ “

L’alleanza LGB, in poche parole, non supporta le persone non-binary (sul sito c’è una sezione che dice porprio che il sesso è solamente binario) perché ciò andrebbe contro tutto ciò per cui combattono le persone omosessuali, sostenendo che se un uomo gay dice di non essere un uomo allora non si può più definire gay: in pratica sostiene che la propria espressione d’identità deve essere legata all’espressione di genere e orientamento sessuale, buttando fuoco sulla benzina degli stereotipi.

Questo gruppo è stato definito un gruppo d’odio sia per le battaglie che portano avanti, ma anche per la loro collaborazione stretta con J.K. Rowling, nota per la sua transfobia.

Nonostante si professino vicini alle persone trans, i loro membri e sostenitori mettono foto su Twitter in cui la lettera T viene eliminata dalla sigla LGBT, facendo sì che le persone transessuali si sentano attaccate su più fronti ed uno interno alla comunità in cui dovrebbero sentirsi al sicuro.

Stop Transgender Military Ban – See Trans Women of Color Collective for more Information – http://www.twocc.us


Concludo con una frase di Angela Davis, un’attivista afroamericana, la quale riassume molto bene il concetto di intersezionalità, un concetto che dobbiamo sempre tenere a mente per essere veramente inclusivi:

I think it’s important for us to recognize that although historically black communities have been very progressive with respect to issues of race and with respect to struggles for racial equality, that does not necessarily translate into progressive positions on gender issues, progressive positions on issues of sexuality and in the latter 1990s we have to recognize the intersectionality, the interconnectedness of all of these institutions and attitudes.

Penso sia importante per noi riconoscere che anche se storicamente le comunità nere sono state molto progressiste riguardo alle problematiche della razza e alle lotte per l’uguaglianza razziale, ciò non vuol dire che abbiano posizione progressite sulle problematiche del genere, posizioni progressiste sulle problematiche della sessualità e negli ultimi anni 90 dobbiamo riconoscere l’intersezionalità, l’interconnesisone di tutte queste attitudini e istituzioni.

Matilde
Author: Matilde

Studentessa di lettere con la passione per la scrittura e l'arte. Tra i fondatori del blog. Instagram: @little.goblin_