Dobbiamo ricominciare ad odiare

L’ascesa dell’anti-intellettualismo

Negli ultimi anni, odiare le cose è diventato impossibile: appena si esprime un’opinione negativa su qualsiasi cosa si viene attaccati, specialmente sui social. 
Allo stesso modo, non pensare o più che altro, evitare di pensare sta diventando un trend sempre più diffuso, così come l’anti-intellettualismo, secondo il quale essere intellettuali, ovvero critici sia noioso e ti renda un “hater”. Sfociamo sempre di più in un mondo in cui riflettere sulle cose che ci circondano è inutile e le persone vengono spinte a consumare e basta, senza avere alcun pensiero su ciò che ingurgitano. 

Il BookTok ha rovinato tutto

Come sempre, ritorniamo a parlare di libri e soprattutto del BookTok
Ora, non voglio essere drastica, ma lo sarò…io odio il BookTok, certo devo ammettere di avere letto qualche libro visto su TikTok che mi è piaciuto, ma ciò non esclude i danni irreparabili che questo sta causando e soprattutto il fatto che porta con sé un’ondata di anti-intellettualismo disarmante. 
Negli screen che vedete sopra, potete notare come delle influencer si lamentino dei paragrafi troppo lunghi nei libri e si vantino di come loro li saltino per passare a leggere i ben più facili dialoghi. 
Questo vuol dire una sola cosa: leggere i libri non implica più leggere, un controsenso, ma è così. 
Ormai si fa tutto per l’aesthetic e leggere è diventato questo: un aesthetic o per meglio dire, un modo di essere. 
Com’è allora questo lettore che propone il BookTok? È un lettore che legge solo libri con poche parole, semplici, con tante scene di sesso o smut, che sottolinea i libri e li commenta, si veste seguendo un certo stile e pensa in un certo modo, seguendo sempre le linee guida del proprio aesthetic

Ormai non si legge più per la conoscenza, per il piacere, si segue un certo modello: ci si veste in un certo modo per andare alla libreria, a comprare solamente un certo tipo di libri, per leggerli in un certo modo e leggerne il più possibile, il più velocemente che si può. I libri, dall’essere uno strumento contro il consumismo, sono diventati uno strumento del consumismo, utilizzati dalle case editrici per fare soldi. Non sei un vero lettore se non spendi mille euro al mese in libri, se non sottolinei i tuoi libri, se non usi i post-it. 
Noi, da bravi consumatori, ne consumiamo il più possibile, facendo i nostri video su TikTok, senza capire cosa leggiamo e rimanendo così a crogiolarci tra le braccia del capitalismo che sfamiamo. 
Il materiale che leggiamo è sempre più inutile, sempre più standardizzato, reso tale dalle case editrici che possono rifilarci sempre lo stesso prodotto rimpinguando la nostra fame di consumo. 

L’anti-intellettualismo

L’anti-intellettualismo su TikTok è sempre più presente, così come la “tropeification” ovvero il riassumere tutto in delle “tropes”, ovvero delle dinamiche ricorrenti soprattuto nei libri rosa. 
Alcuni esempi sono enemies to lovers, ovvero nemici-amanti o friends to lovers, amici-amanti. 
TikTok riduce tutto a queste dinamiche, anche i libri più complessi e consiglia e produce libri sempre più privi di contenuti perché se da una parte è vero che si legge anche per svagarsi, la lettura è in realtà un modo per sviluppare il proprio pensiero critico che è ciò che ci rende capaci di dare opinioni, anche negative. E qui arriva il punto: l’anti-intellettualismo ci ha reso impossibile criticare. 
Se si critica un libro si viene considerati immediatamente come “hater” o persone che non capiscono niente perché “questo libro è bestseller del New York Times”. Ed ecco subito gli utenti del BookTok in soccorso del solito libro rosa che parla di due persone che si odiano e alla fine si sposano, utilizzando sempre le stesse battute e con scene di sesso ad ogni capitolo. 
Fateci caso ed entrate in una libreria: i libri rosa di TikTok non hanno anche tutti le copertine quasi uguali

Il legame con il capitalismo e l’autorità

Ma vi domanderete: embè che male c’è se leggo solo i libri rosa del BookTok? 
Il problema è che attualmente avere una mente critica, che distingue cosa sia fatto bene da cosa sia fatto male e cosa vale la pena consumare e cosa no, è un’arma contro il capitalismo
Odiare è un’arma contro il capitalismo
Farsi piacere tutto, senza pensare e riflettere e consumare tutto senza pensare e riflettere è ciò che il capitalismo ci induce a fare ed è ciò che vuole che facciamo. 
Anche le autorità ci spingeranno a pensare sempre di meno. Guardiamo gli Stati Uniti e tutti i libri che hanno eliminato dalle librerie: la Fattoria degli Animali, Il Racconto dell’Ancella, Fahrenheit 451…

Libri che fanno riflettere, libri che parlano di una società senza cultura, senza libri in cui leggere è vietato, in cui vige la legge del più forte. 
Purtroppo, il BookTok è uno strumento del capitalismo ed uno di quelli più forti che ci spinge a consumare fino a scoppiare, senza pensare a cosa stiamo ingerendo. 

Matilde
Author: Matilde

Studentessa di lettere con la passione per la scrittura e l'arte. Tra i fondatori del blog. Instagram: @little.goblin_