Il nuovo trend di Tik Tok di Ambra Bianchini e altre tiktoker.
Ho sempre considerato TikTok come una sorta di mondo a parte: abbiamo già parlato in uno scorso articolo della “morte dell’editoria” per quanto riguarda il #booktok. Con il nuovo trend del Calippo tour dirò “degrado sociale di una generazione”.
Per chi non lo sapesse, si tratta di una ragazza di ventidue anni – “sex worker” per essere gentili – che gira per le città italiane per assaggiare “calippi”, come un vero e proprio tour. Non ci vuole un genio per capire che è una metafora per “fellatio”. Gira video su TikTok e posta foto su Instagram in cui aggiorna i suoi follower sulla città in cui si trova.
Come funziona il tour? Ha contatti tramite Telegram o Onlyfans con i candidati, i suoi follower, in ogni città: così fissa incontri, oppure semplicemente incontra persone comuni, e avviene il tutto. Per esempio, racconta in un video di aver fatto l’autostop, trovando un cinquantenne disposto a darle un passaggio e di “averlo ringraziato” a modo suo.
Le hanno bannato diversi profili, a detta sua per “colpa delle vecchie” e delle altre ragazze invidiose. Moltissimi altri tiktoker l’hanno criticata, hanno girato video stupefatti, lamentandosi del degrado, del poco amor proprio, dei pericoli, oppure dei rischio per l’igiene e la salute.
La fellatio è una preferenza, il degrado è una vergogna
Chiariamoci: ognuno è libero di praticare ogni forma di sessualità, esistono tante preferenze, e finché c’è rispetto e igiene, nessuno può essere criticato.
Il problema non è il Calippo, il problema è il “tour”. Sponsorizzare, strumentalizzare e fare soldi attraverso un giro di città in città alla ricerca di uomini, di qualsiasi età. Che modello è questa ragazza per tutta la Gen Z? Questo è ciò che vogliamo lasciare ai posteri?
Lei continua a dire che siamo tutti invidiosi e boomer. Io ho più o meno la sua età e non sono per nulla invidiosa: anzi, ringrazio di non essere come lei e di vedere, attorno a me, all’università, modelli molto più sani e positivi. Ringrazio di aver rispetto di me stessa e del mio corpo.
Interessante un episodio del famoso podcast La Zanzara, in cui si esprime sul suo lavoro, fra Onlyfans e i suoi programmi per il futuro: risponde che si diverte e che potrebbe continuare anche fino a cinquant’anni. Quando le viene chiesto cosa ne pensa dell’università, risponde che per lei è “qualcosa che puoi fare tranquillamente anche dopo“. Annarita Briganti, con tutte le ragioni, fa notare: “Come se si trattasse soltanto di un pezzo di carta, l’università della terza età“.
Potrei dire molto altro, ma concluderò con semplicità: questa non è libertà femminile, questo è solo un pessimo esempio per tutti i giovani.