Riavvicinarsi a sé stessi attraverso la creatività
L’arte ha sempre avuto un ruolo speciale nell’esperienza umana; è un mezzo di espressione profonda ed è un approccio particolarmente utile nei confronti di coloro che trovano difficoltà a verbalizzare le proprie emozioni. Negli ultimi anni, l’arte terapeutica sta emergendo come una forma valida di supporto al benessere psicologico.
La creatività come strumento di guarigione
L’arte terapeutica non è solo un banale passatempo; è un approccio strutturato che integra tecniche artistiche in un contesto terapeutico. Attraverso il disegno, la pittura, la musica, la danza o persino la scrittura, è possibile esprimere sentimenti complessi o, meglio ancora, affrontare situazioni angoscianti.
Attraverso i colori e le forme, è positivo dare vita a sentimenti di paura, confusione e, eventualmente, di speranza. Gli artwork diventano un potente strumento di esplorazione e comprensione, permettendo un dialogo interno che prima sembrava irraggiungibile.
Il mio viaggio: dall’apatia al risveglio creativo attraverso il disegno
Gli anni da liceale sono stati un momento critico per me e, sebbene ora stia iniziando a vedere la luce, porto con me le cicatrici emotive di quel tempo.
Dalla prima campanella, la scuola diventò un luogo di lotta e confusione. Le derisioni da parte dei miei compagni, basate su aspetti superficiali e su differenze culturali, furono l’innesco di un profondo senso di isolamento. Possedevo questo pudore di me e questo disagio che mi assaliva solo quando mi ritrovavo in mezzo ai miei compagni; si trattava di qualcosa di innato e che faticavo a tenere a bada. Da ragazza esuberante, progredì lentamente verso la cupezza. La vita mi si presentò spoglia di obiettivi, di motivazioni, ero gravida di terrore, e il colore che un tempo caratterizzava il mio mondo sembrava affievolirsi sempre di più.
Tra una pausa e l’altra, per distrarmi ed evadere, si manifestava questa capacità stupefacente (per me innanzitutto) di consolarmi con la fantasia.
A un certo punto, un pomeriggio, sentì che il magone stava facendo nuovamente breccia, per cui ho cercato di evitarlo il più possibile, disegnando. Rimettere in moto la macchina è un processo doloroso, la differenza tra lo stare bene e lo stare male è molto sottile; così come ricadevo facilmente nel pessimismo alla stessa maniera ho imparato a ricadere nell’ottimismo, o quanto meno a passarci sopra. Riservo tutta la mia ammirazione per il mio passato, il quale perlomeno mi notifica senz’ombra di dubbio la mia sopravvivenza. Il disegno è stato per me una totale via di uscita, qualcosa su cui, ai giorni d’oggi, possa poggiarci un nuovo abbozzo di serenità. Attraverso ogni tratto, ogni schizzo e ogni colore, riuscì ad esprimere sentimenti di solitudine e vulnerabilità che non fui capace a verbalizzare. “Era liberatorio,” mi dico ogni volta che ripenso a quel periodo. L’arte è entrata nel segno, ed è ancora troppo presto, ci vuole tempo perché ingrani, ma ora la vivo come un’attività intima e molto gratificante.
I benefici trasformativi dell’Arte
La pratica del disegno ha avuto effetti sorprendenti sulla mia vita. In primo luogo, ha ripristinato il senso di identità che credevo perduto. I miei disegni, che variavano da paesaggi surreali a ritratti emotivi, mi hanno permesso di esplorare il mio mondo interiore, riscoprendo passioni dimenticate e sviluppando una nuova autocomprensione.
In secondo luogo, il disegno è diventato uno strumento potente per ridurre l’ansia. Questo stato di flusso, in cui tutto il resto scompare e vengo immersa completamente nel momento presente, ha contribuito a ridurre la mia ansia sociale e il timore del giudizio.
Inoltre, partecipare ai laboratori scolastici mi ha dato l’opportunità di socializzare con altri studenti, creando nuove amicizie basate su interessi condivisi. Questa rete di supporto mi ha aiutato a sentirmi meno sola. Il sentimento di appartenenza che ho trovato attraverso il disegno ha trasformato la mia vita sociale, contribuendo a combattere le ferite emotive del mio passato.
Un nuovo inizio
Oggi, non sono più la ragazza che viveva nel timore. Attraverso il potere del disegno, ho riacquistato la mia autostima e, con essa, anche una nuova direzione per il mio futuro. Ho il potente obbiettivo di intraprendere una carriera nell’arte, sperando di ispirare altri a trovare il proprio percorso di guarigione attraverso la creatività.
La mia testimonianza è la prova che, nonostante le sfide e le avversità, può nascere un raggio di speranza nell’oscurità. L’arte non è solo un mezzo di espressione, ma un potente strumento di guarigione, speranza e riscoperta.