La mia avventura con la segreteria Ud’A

Come la segreteria mi ha quasi reso impossibile dare gli esami

Questo articolo nasce, come ogni prosa di denuncia, dalla disperazione, la disperazione che ho provato dopo aver dovuto aver a che fare con la segreteria di lettere dell’Università D’Annunzio.

Tutto è cominciato lo scorso anno, intorno a marzo quando ho preso la decisione di cambiare facoltà perché, come molti studenti, ho capito che la mia strada era un’altra, perciò nella sessione estiva ho studiato solo per gli esami in comune con la certezza che a fine agosto avrei richiesto il cambio di facoltà.

 

Il cambio di facoltà

Ad agosto, comincio ad informarmi su come fare il cambio di facoltà, ricevendo due risposte differenti:

  • “Il cambio si può fare solamente allo sportello della segreteria di persona”
  • “Il cambio va fatto online, mandando però la scannerizzazione di alcuni documenti per e-mail”

Informandomi anche sul sito (confusionario), decido di seguire la seconda strada; perciò intorno al 25 agosto inizio la procedura: svolgo il processo sul sito, pago sia la tassa di passaggio di 66 euro, sia la tassa di iscrizione e invio i documenti compilati all’e-mail.

Mi metto l’anima in pace e aspetto una conferma.

Al posto della conferma arriva una chiamata della segreteria:”Salve, come mai ci ha mandato dei documenti per il cambio di corso? La procedura è online”.

Ah.

La mia risposta è stata:”salve, io sono venuta in  segreteria e mi è stato detto di mandare questi documenti oltre alla procedura online”. Dopo un minuto di silenzio, mi viene detto che mandare i documenti non serviva e che l’importante è che io abbia eseguito la procedura online. Io rispondo che sì, l’avevo eseguita.

Arrivederci.

Arrivederci.

Dopo qualche giorno, ricevo un‘altra chiamata in cui mi viene chiesto di mandare per e-mail il documento pdf allegato alla domanda di passaggio sul sito. Io, tempestivamente, eseguo.

Poi, aspetto.

L’attesa

Attendo.

Attendo.

Iniziano le lezioni di Ottobre e ancora nulla.

Attendo.

Il 7 ottobre mando una mail chiedendo perché sul profilo mi dicesse che la situazione delle tasse fosse irregolare, nonostante avessi pagato. Nessuna risposta.

Dopo qualche giorno chiamo, per chiedere del mio cambio, mi viene detto di aspettare e che a giorni mi avrebbero cambiato di corso.

Aspetto.

E aspetto.

Nel frattempo inizio a frequentare le lezioni del corso di laurea di lettere ad indirizzo linguaggi dello spettacolo (questa informazione ci servirà per dopo). Tuttavia, io non risultavo iscritta: ero in una sorta di limbo e non mi pareva di vedere via d’uscita…finché un giorno vedo che finalmente il mio corso di laurea cambia sulla pagina di Cineca, ma gli esami ancora non mi vengono riconosciuti, esami per cui avevo studiato e sudato. Perciò aspetto, ancora

Finalmente dopo qualche giorno, l’attesa premia perché finalmente nel mio libretto compaiono i miei esami, tutti tranne uno: un esame di giornalismo che avevo fatto aggiungere, tra l’altro, dal curriculum di lettere. La feccenda mi pare strana, ma presa dalla contentezza di essere uscita dal limbo posticipo la terrificante chiamata alla segreteria. 

L’incubo continua

Non è necessario che io chiami perché il 24 ottobre ricevo la seguente e-mail:

La prima cosa che noto è la data e dentro di me penso:”quindi il consiglio si è svolto il 25 settembre, ma non mi hanno fatto sapere nulla fino ad ora, bene”.

Non ero pronta, però, per l’orrore che avrebbe rapito il mio cuore una volta aperto il file, ma di questo ne parleremo a breve.

Nella frenesia della vittoria, apro il pdf e vedo che mi hanno riconosciuto,appunto, quasi tutti gli esami e il mio cuore esulta dalla gioia, dopo tutta questa avventura, dopo aver aspettato due mesi, finalmente ce l’ho fatta, finalmente sono iscritta a lettere indirizzo linguaggi dello spettacolo…o no?

L’ordine degli esami è un po’ strano in effetti, guardo meglio il pdf ed il mio cuore sprofonda.

Capirete il mio sgomento quando ho notato che avevano sbagliato l’indirizzo a cui iscrivermi, dopo i mesi ad aspettare, le chiamate, le e-mail…

Ora, per scagionarmi da ogni colpa, allegherò ciò che avevo scritto sul documento originale di richiesta:

A questo punto, presa da un’ira accecante, chiamo la segreteria spiegando che sul verbale l’indirizzo era differente da quello da me richiesto.

Attendo.

Pausa.

“Ah si ci scusi errore nostro, dovrà aspettare la prossima riunione di consiglio”.

Penso di non aver mai provato tanta rabbia come in quel preciso istante. In breve, mi stavano dicendo che dovevo aspettare ancora, e di mandare una mail segnalando il problema.

Mando la suddetta e-mail aggiungendo anche che mancava uno degli esami. Mi viene detto di aspettare, di nuovo.

La luce alla fine del tunnel?

Aspetto e si fa novembre.

Nulla.

A fine novembre chiamo per chiedere a che punto si trovi la procedura e mi viene detto che il consiglio “non si è potuto riunire a novembre” e che avrei dovuto aspettare dicembre. A questo punto ero pronta ad entrare in segreteria con i forconi, soprattutto perché non avevo potuto compilare il mio piano carriera.

Arriva dicembre e ancora silenzio stampa. A questo punto, mia madre ha deciso di aiutarmi a scrivere una mail leggermente minatoria:

La risposta è stata veloce, a dimostrazione che nella vita bisogna essere verbalmente violenti, ed è stata quanto segue:

Gentilissima,

il Consiglio di corso di laurea si terrà domani e cercheremo di sollecitare la restituzione della pratica in modo da poterle aggiornare il libretto online nel più breve tempo possibile.

Cordiali Saluti

Ad oggi, 12 dicembre, il mio libretto non è ancora stato aggiornato e, vista la lentezza del processo, io temo, anzi vivo nell’ansia, di non poter svolgere i miei esami.

Perciò con questo articolo, oltre a sollecitare la fermezza verbale, spingo anche le associazioni e l’università a far caso a queste cose e auspico che la mia avventura sia solo frutto di un unico errore e che io sia sfortunata, anche se non penso sia questo il caso.

Matilde
Author: Matilde

Studentessa di lettere con la passione per la scrittura e l'arte. Tra i fondatori del blog. Instagram: @little.goblin_