Il 25 aprile si celebra la resistenza
La pagina iniziale del giornale “Rinascita” del 22-23 aprile 1945 riporta
Bologna è libera: finalmente libera! I fascisti , i tedeschi non infettano più le nostre case; non insudiciano più, con la loro presenza, le piazze e le strade che ancora ci mostrano i segni della guerra distruttrice. Bologna è libera con le sue miserie, con le sue rovine, con i suoi lutti e con i suoi eroismi. […] Primavera di un’era nuova di libertà, di pace, di giustizia. I partigiani, le masse operaie, i cittadini di ogni ceto che oggi sono insorti a decretare, con le armi, la fine della tirannia e del ladrocinio; la fine del terrore nazi-fascista, la fine dell’ imperialismo assassino; i partigiani che da oltre un anno si sono battuti e si battono col cuore in gola sulle balze dell’Appennino tosco-emiliano, costituiranno la migliore garanzia per difendere, a fianco delle forze alleate, i più sacri principi della libertà.
Pochi giorni prima del 25 aprile in Italia già si respirava aria di libertà dalla guerra, dalle atrocità del nazi-fascismo e dalla tirannia che il popolo aveva dovuto sopportare. Oggi a ottanta anni dalla liberazione ci ritroviamo in un mondo che piano piano erode via la nostra libertà.

DDL sicurezza, Trump, Meloni e Elon Musk
Se vogliamo parlare di libertà è opportuno tracciare un quadro della situazione mondiale, un quadro che conosciamo tutti benissimo ma di cui a volte ci dimentichiamo.
Partiamo dalla nostra Italia e dal parlare del novello DDL sicurezza di cui abbiamo già trattato lo scorso anno (trovi l’articolo qui), un decreto che mira a limitare le manifestazioni dando anche protezione ai poliziotti. Come ogni ideologia fascista, anche quella di Fratelli D’Italia punta a cercare di evitare che chi è contro di loro possa esprimere il proprio dissenso liberamente.
Ma il fascismo è un fenomeno che si sta espandendo in tutto il mondo, basti guardare gli USA con il saluto nazista di Elon Musk (trovi l’articolo qui) e le politiche xenofobe e pro-miliardari di Trump, come anche il taglio ai fondi delle università, puntando a eliminare la possibilità di educarsi, specialmente in materie considerate “di sinistra” (leggi qui il piano completo di Trump).
Anche durante le dittature fasciste e naziste i libri venivano vietati, bruciati e chi era contro il potere veniva silenziato con la violenza. E allora perché non essere violenti anche noi?

Parliamo un po’ di resistenza
È il 25 aprile e tutti si concentrano sul fascismo con la conseguenza di dare all’ideologia più spazio, parliamo invece di resistenza e in particolare della resistenza nel 2025.
Cos’è la resistenza? Il vocabolario Treccani ne dà una perfetta definizione:
“Nel linguaggio giur. e sociologico, diritto di r., diritto di opporsi, anche con la violenza, a ogni attentato o minaccia recati ai diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo da parte del potere costituito: ammesso dalle dottrine politiche dei sec. 17° e 18°, non è stato recepito nelle costituzioni delle democrazie ottocentesche e contemporanee, e quindi neppure nella Costituzione della Repubblica Italiana (nel cui progetto iniziale era tuttavia previsto)”.
Resistere può essere un atto violento, complesso e stancante, ma a volte può essere realizzata passivamente.
Recentemente il Regno Unito ha stabilito che solamente le donne biologiche possono considerarsi donne ed in questi casi anche solamente esistere, vivere in quanto donna trans è un atto di resistenza, in quanto si va contro il potere costituito. Quando non si può fare di più, è necessario ricordarsi che anche solamente essere se stessi può essere un atto di resistenza.
Resistere non vuol dire per forza protestare in piazza: il boicottaggio è un altro tipo di resistenza silenziosa, ma molto efficace. Recentemente il McDonald ha perso moltissimi profitti a causa del boicottaggio a favore della Palestina e contro il genocidio messo in atto da Israele.
A volte resistere vuol dire sopravvivere o semplicemente condividere un video sui social.

Il 25 aprile: un’occasione per osannare il fascismo?
Il venticinque aprile dovremmo ricordarci le parole del giornale “Rinascita” riportate all’inizio dell’articolo, ma spesso viene preso come un’occasione di lutto dai fascisti per ricordare di come quei “criminali dei partigiani” abbiano distrutto il regime. La realtà è che purtroppo il venticinque aprile dei partigiani si parla ben poco, di tutte quelle persone che hanno lottato e perso la vita per donarci la libertà ci se ne dimentica e diventa solo una giornata per essere nostalgici.
”Quando c’era lui…”, era un ottimo politico”, “ha fatto anche cose buone però”…
La resistenza giace, smorzata, nelle ultime pagine della memoria collettiva, mentre il fascismo vive di un fuoco nero che ingoia tutto ciò che incontra.
A ottanta anni dalla liberazione possiamo dire che il mondo sta diventando nero una volta ancora e l’unica speranza nell’oscurità è la luce di un papavero solitario.
