Il killer che è diventato l’eroe di una generazione
In questi giorni è difficile aprire un qualsiasi social senza trovarsi davanti un edit o una foto di Luigi Mangione, il sospettato dell’assassinio del CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson.
Tra i giovani è scoppiato un amore per questo ragazzo di ventisei anni accusato di un omicidio, ma come mai viene idolatrato in questo modo? E come mai il suo gesto ha creato tanto scalpore ?
Chi è Luigi Mangione?
Luigi Mangione, 26 anni, italo-americano. Ha frequentato la Gilman School da cui si è diplomato come veldictorian nel 2016, per poi iscriversi all’Università della Pennsylvania, un college che fa parte dell’Ivy League, per un bachelor in Computer Science con un minor in matematica. Dopo questa prima laurea, Luigi ha ottenuto un PhD in Computer Science con una specializzazione sull’IA.
La famiglia Mangione è molto benestante: possiedono vari country clubs, case di riposo ed anche una stazione radiofonica locale, un impero che Luigi era destinato ad ereditare. Bello, intelligente e ricco, un ragazzo destinato al successo. Ma come mai adesso si ritrova ad essere il sospettato di un omicidio di alto profilo?
La malattia alla schiena
A causa di un infortunio nel 2022, il grave problema alla schiena di Luigi che gli faceva provare un dolore cronico intenso, lo ha spinto ad operarsi.
Dopo l’operazione, Mangione ha cominciato a chiudersi in se stesso e ad isolarsi: sul suo profilo di Twitter moltissime persone cercavano di contattarlo, ma sembrava come scomparso dalla faccia della Terra, tanto da portare la madre a denunciare la sua scomparsa il 19 novembre di quest’anno.
Su Reddit, il ventiseienne, incoraggiava le persone con la sua stessa condizione a combattere per essere curate e pubblicava dei post riguardo il “brain fog” che aveva seguito l’operazione (annebbiamento mentale).
L’omicidio
Brian Thompson, il CEO di UnitedHealthcare , il 4 dicembre si trovava a New York per un convegno, stava camminando verso il suo hotel sulla cinquantaquattresima strada alle 6:45 del mattino, quando un uomo con cappuccio e maschera gli ha sparato con una “ghost gun” con silenziatore (una pistola stampata in 3D non rintracciabile).
Il sospettato è poi salito su una bicicletta verso Central Park, è entrato in un taxi e, secondo la polizia, avrebbe preso un bus. Sulla scena del crimine, sono stati ritrovati tre proiettili con le parole “deny, defend, depose” e vicino alla bici a Central Park sono stati ritrovati una giacca ed uno zaino pieno di banconote del Monopoly.
Le immagini della CCTV vengono diffuse immediatamente e scatta una caccia all’uomo che viene presto identificato da un cliente di un McDonald’s in Pennsylvania.
Così il 9 dicembre la polizia locale arresta Luigi Mangione e trovano nel suo zaino una pistola stampata 3D, una patente falsa ed un Manifesto di 262 parole, in cui il ventiseienne parlava del sistema sanitario americano. Questo conteneva frasi come “these parasites had it coming”, “questi parassiti se la sono cercata”. Ad oggi Mangione si trova nella prigione di Blair County in Pennsylvania.
La risonanza del crimine sui social
Il crimine da subito ha diviso la popolazione americana: da una parte chi reputa l’omicidio un atto orribile, dall’altra chi si è schierato dalla parte del killer.
L’omicidio, però, è andato veramente virale quando la polizia ha rivelato chi fosse il killer e quando le persone hanno cominciato a scavare nella sua vita e a scoprire sempre più dettagli su Luigi Mangione.
Tutt’ora su TikTok ci sono migliaia di edit sul killer e sull’omicidio in sé, alcuni più seri di altri.
Ciò di cui però si parla poco nelle news è la quantità di risentimento che il crimine ha portato a galla: in America, si sa, la situazione della sanità non è delle migliori e assicurazioni come UnitedHealthcare si arricchiscono sulla morte delle persone e sulle loro sofferenze e l’omicidio ha portato a galla una coscienza ed uno scontento che erano in parte sopiti.
Le motivazioni ideologiche dietro al crimine sono evidenti: i soldi del Monopoly, i proiettili con sopra scritte delle parole che riportano alle policy delle assicurazioni e allo stesso tempo a slogan di rivoluzione e il tipo di pistola comunemente utilizzata per i maiali.
L’omicidio ha scatenato anche delle proteste contro la compagnia e sui social sono cominciate a comparire delle liste dei CEO più a rischio, tanto che la stessa polizia ha mandato un’allerta sulla loro sicurezza.
Ci si potrebbe chiedere come mai le persone di tutte il mondo hanno cominciato ad idolatrare Luigi Mangione, il sospettato di un omicidio.
La motivazione è chiara: la gente comune è stata portata all’estremo dalle grandi aziende che si arricchiscono sulla sofferenza e sulla morte. L’omicidio è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso che era già pieno da tempo.