Un tuffo nel passato
Il 28 febbraio è uscita l’ultima incarnazione del colosso di Capcom, Monster Hunter Wilds, questo titolo era estremamente atteso dopo il grande successo di Monster Hunter World, uscito nell’ormai lontano 2018, che ha portato l’occhio del grande pubblico sulla serie che prima era relegata ad un titolo di nicchia apprezzato soprattutto in Giappone.

Innovazione e tradizione
Per quanto Monster Hunter World possa aver avuto il grande merito di portare visibilità alla saga, a mio parere aveva perso quello che aveva reso Monster Hunter, Monster Hunter.
Al contrario, Wilds, porta una ventata d’aria fresca sotto il punto di vista tecnico, tornando allo stesso tempo a uno stile di narrazione e a un estetica più simile alle sue origini, da me considerato quasi un successore spirituale di Monster Hunter 4 Ultimate.
Mappe ispirate, una storia interessante e mostri dal design stupendo, questo Monster Hunter ci riporta nel vecchio mondo e presenta non pochi collegamenti palesi e non con il sopra citato 4 Ultimate, molte meccaniche dei vecchi giochi che erano state totalmente eliminate in World tornano, modificate per adattarsi al nuovo stile open world

Un futuro radioso per la saga
Giocando a questo titolo, ho visto trasparire l’amore e la cura con cui era stato realizzato, amore per la serie e per i fan di vecchia data.
Non sono mancati i colpi di scena e i momenti che mi hanno lasciato a bocca aperta, in una storia che va a scavare nella lore di Monster Hunter, che negli anni è stata più oggetto di congetture che di conferme ufficiali, qui al contrario vengono esplorati temi come le antiche civiltà del vecchio mondo e l’antica civiltà dei Wyverniani, insomma fan service o no, sono sicuro che questo gioco è stato capace di stampare un sorriso sul volto di ogni veterano della serie.
