l’IA, giudice, giuria e carnefice

Da nictofobia a talassofobia
Il 22 settembre 2015 uscì un gioco che anche se poco discusso, oggi più di ieri riesce a far parlare di sé, sviluppato da Frictional games, rinomatissimi per la creazione di videogiochi horror come Penumbra e la saga di Amnesia. Parliamo di Soma da, opera videoludica che tratta una delle peggiori paure che un umano possa avere, la solitudine.
Apocalissi
Un mondo alle prese con delle nuove tecnologie, si ritrova a dover fare i conti con una serie di eventi catastrofici, un meteorite che si schianta sul nostro pianeta terra e un’intelligenza artificiale fuori controllo. A causa di un susseguirsi di conseguenze dovuta dalle due catastrofi, come la superficie ormai inabitabile, le persone saranno costrette a rifugiarsi in strutture sul fondale dell’oceano, il posto più recondito e sicuro del mondo……o forse no.

Reale o 1llu5i0n3
Simon Jarret, un cittadino della città canadese di Toronto, soffre di forti mal di testa a causa di un incidente stradale. Nel provare la nuova tecnologia che avrebbe scoperto quali tipi di sintomi lo avrebbero colpito, si ritrova come teletrasportato in un oscuro futuro. Nel suo viaggio per scoprire la verità su cosa è successo alla terra e perché non ci sono più umani, ma bensì robot, Simon inizierà a domandarsi se tutto quello sta vivendo sia reale o un’illusione orchestrata dall’IA folle, la quale non riesce nemmeno più a stabilire cosa sia giusto o sbagliato, vivo o morto. A supportare e aiutare il nostro protagonista sarà la dottoressa Catherine Chun, a cui è stata trasferita la memoria in un computer, unica soluzione per la sopravvivenza della poca conoscenza umana che è rimasta. Simon è l’unico barlume di speranza per la sopravvivenza degli esseri umani, che sono stati digitalizzati in un satellite di nome ARK. Come l’eroe biblico Noè, Simon dovrà trovare questo dispositivo e lanciarlo nello spazio per garantire una vita all’umanità, prima che sia troppo tardi.
Esistenza
Risulta affascinante e allo stesso tempo terrificante, pensare di poter digitalizzare la nostra coscienza per garantirne la sopravvivenza, ma a quel punto potremmo ancora definirci esseri umani, pur essendo ridotti a zeri e uno e senza un corpo? Saremmo una sorta di clone di noi stessi oppure qualcosa di totalmente nuovo? Ci sono anche altre opere simili come la serie TV “Upload” che tratta temi che ci ricordano quelli di Soma riuscendo a rimaneggiarli in modo più concreto e anche con un bizzarro black humor. Mentre nel videogioco siamo noi i protagonisti e riusciamo a visionare il mondo con le nostre emozioni, la serie TV ha un personaggio che noi possiamo solo vedere e non controllare e di conseguenza capire sotto una visione meno seria, come viene interpretato un futuro senza apocalisse. Ma per ora vediamo come l’IA si evolverà nel nostro mondo.
