Guida per scrittori in erba
Quando ero piccola, sapevo già che lavoro avrei voluto fare da grande: la scrittrice, non la ballerina, non la cantante.
Un po’ forse perché le mie maestre mi dicevano sempre che avevo un talento per la scrittura e che sarei andata lontano, un po’ perché scrivere per me era facile, naturale, come bere un bicchiere d’acqua.
Quando sono cresciuta, da una parte la mia famiglia mi diceva di tentare di inseguire questo sogno, dall’altra mi dicevano di trovarmi un lavoro vero, uno di quelli che porta la pagnotta a casa.
All’inizio, ho seguito la seconda strada, ma poi ho deciso di cambiare completamente la mia vita per inseguire un lavoro impossibile.
Cos’è la scrittura?

Crescendo la scrittura è diventata una valvola di sfogo ed un hobby che nel tempo ho cercato di dimenticare, soprattutto perché i dubbi e le incertezze hanno cominciato a prendere il sopravvento.
Non sono brava.Tutto quello che scrivo fa schifo. Non sarò mai brava come Jane Austen.
Nonostante i dubbi, scrivevo. Principalmente fanfiction o pezzi di storie appuntati sui quaderni e sui diari, ma non mi bastava. Pensavo costantemente a scrivere: durante le lezioni, mentre facevo i compiti, di notte. È stato, però, durante questo periodo che mi sono resa conto che scrivere per me non era più come bere un bicchier d’acqua, scrivere era diventato difficile: facevo fatica a trovare le parole, a comporre una frase che mi piacesse o a trovare una storia che fosse interessante.
Questo perché per me scrivere non è facile, non mi viene naturale, non è un’azione che faccio senza pensare: scrivere è difficile, mi toglie le forze, mi fa venire il mal di testa e dopo aver concluso, mi sento svuotata.
La scrittura è ragionamento, è uno sforzo di logica.
La scrittura è comporre frasi nuove, frasi che colpiscano, storie originali e tutto questo richiede un enorme sforzo mentale.
Come si fa lo scrittore ?

Quando ho deciso di provare a inseguire questo lavoro impossibile, mi sono chiesta: come si fa lo scrittore? Questa è una bella domanda.
Per prima cosa, mi sono iscritta ad un corso di scrittura, ma dopo qualche lezione non stavo imparando nulla di nuovo, perciò l’ho abbandonato ( questo vale per me, ma magari ad altri potrebbe insegnare molto).
Ho deciso che per fare la scrittrice dovevo fare due cose: in primo luogo, scrivere che è il lavoro stesso dello scrittore, in secondo luogo tentare di farmi conoscere.
Quindi ho scritto un racconto, Estate ‘57, e l’ho mandato ad un concorso, non aspettandomi nulla.
Sono arrivata tra i finalisti e sono stata pubblicata per la prima volta ed è stato per me un sogno che si realizzava. Ma quindi come si fa lo scrittore? Io sicuramente non sono un’esperta in materia, ma posso dare alcuni consigli basati sulle mie ricerche:
- SCRIVERE,SCRIVERE,SCRIVERE: esercitarsi in continuazione è fondamentale, perché la bravura (quella vera) non viene dal talento, ma dalla pratica.
- Tentare la pubblicazione e farvi conoscere: ci sono decine di riviste letterarie pronte a pubblicare le vostre opere (anche la nostra! Potete mandare ciò che volete alla mail liberavoce.redazione@gmail.com), ma ci sono anche concorsi che come premio hanno la pubblicazione. Altrimenti si può tentare la strada più insidiosa di una casa editrice.
- Leggere: leggere è fondamentale, soprattutto per sviluppare un proprio stile e capire anche come si narra, come si usano le figure retoriche…ma anche per l’ispirazione: una buona storia può ispirarne una altrettanto buona.
- Leggere un buon manuale sulla scrittura: nella mia esperienza, non ho trovato corsi di scrittura che rispondessero alle mie domande (Come si fa la revisione di un manoscritto? Come posso pubblicare? Come posso migliore il mio modo di scrivere? Come trovo la “mia voce”?) perciò consiglio i libri di grandi scrittori, come On Writing di Stephen King o Il Mestiere dello Scrittore di Murakami. Altrimenti, YouTube è vostro amico.
- Non disdegnare l’imitazione: l’imitazione, inizialmente, può essere utile come trampolino di partenza per sviluppare un proprio stile.
- Tenere un quaderno delle idee: ciò che mi ha aiutato nella pratica della scrittura è avere un quaderno delle idee, dove scrivere anche magari dei pezzi di storie che mi vengono in mente. Il mio quaderno è diviso in idee, dove scrivo le mie idee in breve, brainstorming, dove sviluppo quelle idee e “schizzi”, dove scrivo frasi o pezzi di storie che mi vengono in mente. Consiglio il quaderno piuttosto che il telefono, perché ho notato che scrivere a mano aiuta moltissimo la creatività.
Perché fare lo scrittore?

Sicuramente non per i soldi.
Molti definiscono la scrittura una vocazione, un qualcosa che viene da dentro, io ritengo che sia parte di te.
Scrivere, per me, è necessario, è un qualcosa di cui non posso fare a meno. Una vocazione? Forse.
Perché farlo come lavoro? La risposta, per me, è semplice: perché è l’unica cosa che posso pensare di fare.
Fare la scrittrice è per me una necessità, un bisogno.
Se anche voi provate queste cose, il mio suggerimento è di tentare, buttarvi e tentare perché altrimenti ve ne pentirete per sempre.