Perché continuare a creare il problema invece di contribuire alla soluzione?
Il giorno della laurea è uno dei momenti significativi per la vita degli studenti: festeggiamenti, abbracci, foto e, ovviamente, il lancio dei coriandoli. Ma cosa succede dopo? Quell’attimo di gioia si trasforma in un problema per l’ambiente e per chi deve pulire. La stessa cosa riguarda anche per chi getta i mozziconi delle sigarette per terra senza pensare alle conseguenze.



Un mozzicone di sigaretta può impiegare dai 5 ai 12 anni per decomporsi in natura, a seconda delle condizioni ambientali, rilasciando sostanze tossiche nel terreno e nell’acqua. Un solo mozzicone può contaminare fino a 1000 litri d’acqua. I coriandoli, al tempo stesso, si ottengono attraverso l’uso di microplastiche che, se non vengono buttate correttamente, possono impiegare anche 600 anni per decomporsi del tutto. Il Sima (Società Italiana di Medicina ambientale) si è battuto molte volte sull’argomento dell’inquinamento dovuto da coriandoli e stelle filanti in plastica:
“Microplastiche e nanoplastiche inquinano mare, acqua, terra e aria ed entrano nel nostro organismo attraverso gli alimenti che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, mettendo a rischio le arterie con conseguente maggiore rischio di infarto o ictus, e provocando danni alle ossa, al sistema endocrino, respiratorio, nervoso, oltre che a quello riproduttivo” (La Repubblica)


Non solo bisognerebbe rispettare l’ambiente, ma anche il lavoro svolto dal personale addetto alle pulizie che dovrebbe occuparsi di tenere in ordine le strutture universitarie.
Per aiutare nel non aggravare il loro compito e per mantenere il nostro campus pulito, è necessario aiutare anche con piccoli gesti, come raccogliere i propri rifiuti, utilizzare gli appositi contenitori per la raccolta differenziata e spegnere correttamente le sigarette nei posaceneri predisposti.
Bisognerebbe anche evitare di usare coriandoli di plastica o di materiali non biodegradabili, sarebbe meglio impiegare l’utilizzo di coriandoli realizzati con carta riciclata o compostabile, che permettono di festeggiare in allegria senza danneggiare l’ambiente.
Un invito all’università sarebbe quello di installare ulteriori cestini all’esterno degli edifici, in modo tale da evitare che il problema persista. Infine, invitiamo pertanto studenti, docenti e visitatori a riflettere sul proprio comportamento quotidiano e a scegliere di essere parte della soluzione.

