All’inizio del mese di marzo, l’Università d’Annunzio Chieti e Pescara ha pubblicato online tutte le informazioni necessarie per iscriversi all’Erasmus, un progetto che permette agli studenti di svolgere una parte del loro percorso di studi in un’Università estera (europea o extra-UE) per un periodo da 2 a 12 mesi, ricevendo inoltre un contributo mensile non inferiore a 300€ mensili. Insomma una buona occasione per fare un’esperienza lontano da casa unendo l’utile al dilettevole: arricchire il proprio bagaglio di conoscenze (obbligatorio tornare a casa con un bottino di almeno 12 CFU), senza dimenticare di stringere amicizie e legami in terra straniera, impossibili da creare rimanendo sempre in Italia. La procedura per organizzare il viaggio è lineare ma può rappresentare qualche ostacolo, quindi è bene illustrare i passaggi essenziali da seguire.
Pillole di Storia

Prima però una curiosità etimologica: perché si chiama Erasmus? Prende il nome da Erasmo da Rotterdam, filosofo umanista cattolico del XV sec, un personaggio non indifferente all’aria di riforma che si respirava nella Chiesa del suo tempo come dimostrano i numerosissimi viaggi che ha compiuto in Europa. La sua opera di maggior prestigio è Elogio della Follia. Attenzione a non sbagliarsi dicendo ‘alla Follia’, perché nel libro è la Follia stessa a parlare in prima persona e decantare tutti i suoi meriti nell’arco dell’evoluzione umana. Un saggio ironico scritto in un periodo di convalescenza a casa di Tommaso Moro in uno dei suoi viaggi a Londra, così per svago senza la pretesa di essere pubblicarlo ma che riscosse sin da subito un grande successo. Ecco già un motivo valido per viaggiare e fare amicizia: potrete trovare le condizioni propizie per scrivere il vostro capolavoro non intenzionale.
Procedura step by step
Vediamo ora i passaggi da seguire per partecipare al Programma Erasmus+ (scadenza per fare la domanda fissata il 18 aprile).
Individuare la sede estera dove voler svolgere il soggiorno
1) A questo link trovate tutte le Università estere che hanno accordi con l’Ud’A, dalla Norvegia per gli studenti di Architettura al Cile per le facoltà umanistiche, passando per Istanbul e Portogallo per quelli di Medicina). Purtroppo scegliere la meta non basta, perché poi bisognerà andare sul sito dell’Università in questione e cercare accuratamente la lista dei corsi che suddetta Università eroga, per trovare una corrispondenza tra il loro piano di studi e il vostro. E qui già inizia il primo scambio culturale, perché se pensavate che il sito dell’Ud’A fosse problematico, vi sorprenderete di come altre Università in giro per il mondo possano nascondere le informazioni dei corsi in modo ancora più subdolo e intricato, nei meandri delle loro pagine multilingua. Già, perché resta il problema della lingua: assicuratevi sempre che i corsi che vi interessano ci siano anche nella lingua di cui siete a conoscenza. Ogni Università infatti richiede un determinato livello di conoscenza linguistica, ma non vi preoccupate perché se non lo possedete avrete tempo sia prima di partire che appena arrivati per frequentare corsi e migliorare. Fondamentale sarà quindi spulciare a dovere tutti i programmi dei corsi e, una volta trovati i corsi che vorrete seguire, sottoporre la lista che vi siete preparati al referente del vostro corso di laurea al’Università d’Annunzio, e verificare insieme la compatibilità.
Compilazione del Learning Agreement
2) Questa è forse la parte burocratica più importante perché significa ‘scegliere ufficialmente i corsi da seguire nella sede estera’ a cui però bisogna trovare una corrispondenza nel proprio piano didattico. Sarà possibile effettuare cambiamenti una volta arrivati nel Paese di destinazione ma è sempre meglio evitare ulteriori passaggi, quindi fate la vostra scelta con cura.
Inoltre, tieni sempre d’occhio la mail istituzionale perché è lì che avverranno tutte le comunicazioni relative al viaggio, in particolare il ‘contratto finanziario’ per l’erogazione della borsa di studio (riceverai l’80% del totale prima della partenza).
3) Una volta arrivato nella sede estera dovrai cercare l’Ufficio Erasmus e provvedere a farti compilare l’Arrival Certificate su cui verrà scritta la data in cui inizia effettivamente il tuo Erasmus. Partecipa poi agli incontri di benvenuto per gli studenti internazionali organizzati all’inizio di ogni semestre e a questo punto…goditi l’esperienza.
La mia esperienza a Parigi

Come faccio a sapere tutto questo? Perché in passato ho partecipato al progetto Erasmus+ come studente di Fisica dell’Università dell’Aquila, trascorrendo 6 mesi a Parigi nella Université Pierre-et-Marie-Curie. Da tenere in conto quando si è indecisi se partire o meno è il tipo di materia che si studia, perché a volte interrompere in maniera prolungata le lezioni nella propria università e con i propri professori può creare problemi nel mantenere il passo quando si è di ritorno. Valuta bene quindi in quale semestre assentarti dalla tua facoltà.
4) Un ultimo passaggio è tuttavia fondamentale. Dopo aver svolto gli esami, prima di tornare in Italia, dovrai recarti nuovamente nell’Ufficio Erasmus dell’Università ospitante per richiedere due documenti cartacei importantissimi: Attendance certificate (certificato di soggiorno, che deve contenere le data di inizio e fine della tua permanenza), Transcript of records (cioè il certificato degli esami sostenuti, una sorta di libretto dello studente della tua esperienza lì). Entrambi da consegnare poi all’Università d’Annunzio al tuo ritorno, assieme al Rapporto Narrativo (EU Survey).
Semplice, no?
Vediamo ora i Pro e Contro di cui si può fare esperienza quando si studia all’estero (nel mio caso Parigi). Ogni aspetto della vita comporta delle sfaccettature sia negative che positive a cui noi dobbiamo reagire, quindi le due cose non possono essere scollegate. È necessario partire da un elemento negativo, un ‘Contro’, per poi tirarci fuori qualcosa di costruttivo frutto di una reazione propositiva.
Shock culturale iniziale
Contro
Contesto cittadino diverso: passare da una realtà relativamente piccola come L’Aquila/Pescara/Chieti Scalo a una capitale europea con 2,3 o anche più milioni di abitanti può essere difficile da affrontare al primo impatto, e suscitare un senso di spaesamento.
Pro
Ritrovarsi a vivere in una città popolosa offre tantissimi modi diversi o non convenzionali di affrontare la quotidianità che da noi non troveremmo (diversi mezzi di trasporto urbano; parchi pubblici rifunzionalizzati per sessioni di tai chi, ping pong, scacchi, yoga; comprare cibo al mercato per avere maggior contatto con persone del luogo). Adeguarsi agli usi locali (in Francia il servizio postale è ancora largamente in uso per svolgere attività come richiedere la tessera dell’autobus, aprire un conto in banca/telefonico ecc).
Tuffati senza paura in nuovi contesti

Contro
Difficoltà nel comunicare e comprendere fino in fondo le culture che ti circondano. Sentirsi escluso a causa delle troppe diversità.
Pro
Mettersi in gioco è la chiave per far fruttare al meglio il tempo che si passa nella nazione estera, vale la pena quindi gettarsi nelle conversazioni anche se si pensa di non possedere le adeguate conoscenze linguistiche. Non abusare della compagnia dei tuoi connazionali, è preferibile interagire con persone straniere. Inoltre, i cittadini europei minori di 26 anni possono entrare gratis in moltissimi musei nazioali delle città europee, un’opportunità da sfruttare appieno (quando vi ricapita il lusso di poter alternare una settimana il Louvre e una il Museo d’Orsay per sei mesi di fila?).
Adeguati allo stile universitario del posto

Contro
Il sistema universitario (lezioni, aule, mensa, professori, orari ecc) avrà sicuramente delle differenze con quello a cui siete abituati voi, e questo in alcuni casi può essere un grande ostacolo verso lo studio e il superamento degli esami (pena la restituzione totale dei soldi).
Pro
Avere la chance di studiare in un altro contesto didattico è un’opportunità straordinaria per osservare come in altre nazioni si affronta l’insegnamento e l’inserimento nel lavoro. In Germania alcune Università hanno UN solo appello a sessione per esame, in Spagna alcuni corsi offrono tirocini nei musei già dalla triennale, in Francia è possibile laurearsi in due discipline (esempio: Chimica-Fisica) seguendo corsi interdisciplinari della triennale.
Non ci sono dubbi che passare del tempo all’estero è una fonte di apprendimento sia sul piano formativo che su quello universitario (alcune facoltà assegnano anche un punto in più nella votazione finale per la laurea), fate quindi le vostre riflessioni e valutate se possa essere un’esperienza che fa per voi. Ricordandovi sempre che non conta né la meta né il viaggio, ma la compagnia.